Home

Benvenuti nel mio blog!

Benvenuti nel mio blog!
La pagina di Patty
Qualcosa a proposito di me...

Non c'è molto da dire, non sono brava a parlare di me stessa in quanto incline all'autocritica, ma dal momento che ho deciso di crearmi un blog sarà meglio cominciare a buttar giù qualcosa, non importa se bello o brutto da leggere ma l'importante è che sia vero. Sono una donna di 46 anni. E già qui ci sarebbe tanto da scrivere, tipo...:Cavoli...46 anni e ti viene in mente di fare un blog? ma quanto ne sai di computer? ma un blog perchè? a cosa ti serve?...e via discorrendo...In effetti non ne so molto ma la tentazione era forte e allora vada come vada, nel peggiore dei casi mi servirà come promemoria per tutte le cose che magari non avrei scritto o detto mai a me stessa!
Da un pò di tempo mi piace anche scrivere. Piccoli racconti (alcuni anche in dialetto siculo) e varie cavolate del tipo "pensiero recondito"...o almeno ci provo...
In ogni caso...chiedo scusa se questo spazio non è esattamente come un vero blog dovrebbe essere! Comunque sia, benvenuti a tutti! ;D

Archivio blog

venerdì 16 luglio 2010

Alle due del pomeriggio

 Saranno state le due del pomeriggio, il caldo era quasi soffocante, la ventola sul tetto riportava giù l’aria calda e non c’era verso di poter avere un pensiero positivo. Fossi stata una bimba sperduta Peter Pan non avrebbe potuto insegnarmi a volare in quel momento. Pensavo di tutto, ma tutto quello che di triste potevo riesumare tra i miei pensieri. I figli che crescevano, gli anni che passavano, la vecchiaia tra i monaci tibetani!! Visto che sicuramente se continuava sto caldo non avrei potuto resistere in Sicilia negli anni a venire.
Il suono del citofono arrivò come una martellata nel timpano “a vivo”.
-          Chi è? –
Classica domanda inutile a risposta di quel suono. Inutile per il semplice motivo che qui in Sicilia c’è l’abitudine di rispondere sempre “Io”. Chiunque sia…anche il postino adesso che si sente di famiglia non dice più “Postaaaa” adesso anche lui dice “IO”…grrrr
-          Sono io! – (Infatti…come volevasi dimostrare. )
-          Veni! Trasi!
-          …Sei a casa?
-          ….No….ti risponde la segreteria citofonica….
-          ….Cretina…
-          Amunì….cretina a mmia…cà tu fai dumanni da premio nobbel!!!
Santina è la vicina di casa più “colorata” che si possa desiderare. Quella mattina si apprisintava alla mia vista con un completo pinocchietto e maglia (del marito….sicuramente….vista la taglia e il modello) di colori perfettamente contrastanti. Maglia verde muschio e pinocchietto fuxia. Un “falaro” che aveva sicuramente visto la seconda guerra mondiale raffigurante una melanzana con i piedi e un fungo che ride. Zoccoletti di legno del Dott, Scholls (ma quello fasullo) e pinzettone (un classico per ovviare al problema dei capelli che “accaluranu u cuoddu”.  
La cosa che però catturò il mio sguardo fù la teglia che aveva in mano. Nonostante cercassi di attivare i raggi X e vedere attraverso la “Mappina” sapientemente “rivitticata” sui bordi della teglia, mi riusciva difficile capire cosa essa contenesse. Tra l’altro visto che erano le 2 del pomeriggio non riuscivo a immaginare quale tipo di pensiero culinario potesse essere passato dalla mente contorta della mia amica… Mammano però che si avvicinava nella mia direzione, l’odore si faceva più forte e chiaro…le sarde salate gridavano vendetta! La cipollata si univa al coro e il profumo dell’insieme fù chiarificatore
-          Facisti ù sfinciuni???? Cù stù cavuru?????
-          Chiffà mù riportu a casa? Macari è pisantuliddu ast’ura…
-          Provaci e ti rifaccio il prospetto!
La spingo ad entrare in casa e ci sediamo in cucina. Il caldo sembrava sparito, non ci pensavo più.
-          Aspè cà pigghiu du biccheri e un pocu di cocacola fridda
-          Io però unni vogghiu
-          Tu t’ù manci ccu mmia
-          Ma a to maritu un cinni sarbi?
-          Tu un ti pigghiari stù pinseru!!
Coltello e tagliere. Trasferisco la delizia fumante sullo strumento di legno scuro e affondo la lama. Sembrava fatto di burro, la morbidezza mista al profumo era indescrivibile. Ne prendo un pezzo e lo porgo a Santina poi arriva il mio turno…I denti affondano in quella pasta soffice e profumata, il palato e la lingua entrano in un connubio perfetto
      -    …..mmmmmm ….…nooooo……. questo deve essere il sapore del paradiso!!!
-          Se! Ù Signuri fa ù furnaru!!!
-          Ma zittuti e mancia cretina!
Poi ci si guarda e si scoppia a ridere!
Questo racconto è un momento di perfetto niente! È il racconto di un momento di vita vissuta, che dimostra quanto in un momento di tristezza, la presenza di una persona amica può essere d’aiuto-
Mi scuso per alcune parole in dialetto siculo, ma credo che scritte così rendano molto meglio l'idea di quello che voglio raccontare

Nessun commento:

Posta un commento